[CINELAB] 14 novembre, ore 21.00 The Postman’s White Nights (Belye noči počtal’ona Alekseja Trjapicyna) di Andrej Koncalovskij (Russia, 2014, 90 minuti)
Leone d’Argento (Premio speciale per la regia) alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese!
Il postino Lyokha è l’unico tramite tra il villaggio di Kenozero e il resto della civiltà. Oltre a recapitare la posta, aiuta i pochi abitanti rimasti nelle loro mansioni quotidiane.
Forse il vero film del ritorno a casa per Andrei Konchalovsky, dopo una parentesi hollywoodiana che lo portò a un cult indiscusso come A trenta secondi dalla fine. Come dopo un lungo immaginario esilio, Konchalovsky ritrova una Russia dissestata, divisa, smarrita, e sceglie l’esistenza iterativa e anacronistica di Kenozero, un villaggio sperduto nel remoto Nord, dalle parti di Arcangelo, per rappresentare al meglio questo stato d’animo. Ma non solo. Mescolando le carte tra documentario e finzione, il regista occulta agli attori le videocamere digitali e sceglie un cast composto quasi completamente da non professionisti (l’eccezione più significativa è costituita dal personaggio di Irina), che interpretano se stessi: il postino è l’effettivo postino del villaggio, così come il pescatore è il pescatore.
In un paesaggio straordinario per scorci suggestivi e paesaggi memorabili, Konchalovsky può così calarsi e calarci completamente in un’atmosfera fiabesca, dai risvolti quasi metafisici. La macchina da presa accompagna il postino durante la sua routine quotidiana, in cui non mancano le sorprese e i misteri – come l’incontro, vero o presunto, con l’invisibile spirito dell’acqua, ritratto con un magistrale gioco di specchi e ribaltamenti tra bosco e lago – mentre nelle notti insonni, bianche perché illuminate da sinistri giochi di luce, Lyokha si convince di vedere un gatto Blu di Russia, frutto della sua fantasia. Il rigore narrativo di Cechov, l’inesplicabile magia naturalista di Gogol’ si mescolano alla nostalgia tarkovskijana, che si manifesta sorprendentemente anche attraverso i canti dell’epoca sovietica, mai come qui rivisti in un’accezione positiva (o quantomeno dubitativa). Suggestioni forse calcolate, ma che sortiscono l’effetto sperato di escapismo dello spettatore e di riflessione su un mondo in via di estinzione, attraversato dai sommovimenti della storia ma mai sconvolto da essi.
Mentre la Madre Russia avanza, nel tentativo forse velleitario di riconquistare il ruolo perduto, il villaggio di Kenozero resta ciò che è sempre stato, solo ogni giorno più vecchio, ogni giorno meno abitato. Un declino inarrestabile che caratterizza le ultime sacche di resistenza a un progresso e a un’occidentalizzazione che hanno fagocitato la natura autentica della sterminata “provincia” che fu dello zar prima e dei soviet poi.
Anteprima nazionale: 5 settembre 2014
Regista: Andrej Končalovskij
Musica composta da: Eduard Artemyev
Cast: Irina Ermolova, Aleksey Tryapitsyn, Timur Bondarenko, Valentina Ananina, Aleksey Molchanov, Viktor Babich
Nomine: Leone d’oro, Gran premio della giuria, altri
Premi: Golden Eagle Award for Best Screenplay, Leone d’argento per la migliore regia